Mica dalle ferie. Anche se a pensarci bene, tornare a vedersi dal vivo, ritrovare i clienti, incontrare nuovi volti, ci sono sembrati davvero giorni di festa, come vuole il significato storico della parola, “il mercato dei giorni feriali”.
Sono riprese le fiere, per i nostri clienti, ma anche per noi: recentemente abbiamo portato la Ciclotte al Maison&Objets di Parigi, siamo stati in EMO insieme al network di ComoNext e poi a Made in Steel, HOMI, CIBUS, Si Sposa Italia... Sono state occasioni irripetibili per tastare il mercato, toccare la ripresa con mano, e capire come le fiere sono cambiate o come cambieranno nel prossimo futuro.
Ovvero? Pochi contatti, ma buoni. Una minore partecipazione ha consentito di sfoltire il pubblico dai curiosi e ottenere invece incontri mirati. Zero code, tante occasioni di dialogo. Chi partecipa oggi alle fiere è affamato e fortemente interessato a quello che proponete. Non perdete l’occasione!
Tornati in bellezza
Incontrarsi, raccontarsi e conoscersi significa anche tornare a farsi belli, scegliere l'abito giusto da indossare, curare ogni dettaglio e (sopra le mascherine) stregare con lo sguardo grazie ad un make-up “glow up”. E quando non si riesce dal vivo, l’incontro si fa 2.0. Come WeCosmoprof, la fiera virtuale internazionale della cosmetica, per cui abbiamo organizzato una serie di incontri B2B virtuali con buyer europei. O la promozione del portale Buy Italian Cosmetics con una campagna di web marketing in Europa per mettere in relazione produttori e distributori in maniera mirata.
Se la cosmetica è la fabbrica della bellezza
Quello della cosmetica è un settore che possiamo dire di “sentire a pelle” (come diceva Alda Merini), dove spesso i nostri servizi di marketing, export e comunicazione si alternano in maniera fluida. Come il brand Histomer di Valetudo, che seguiamo dal 2013. O la partnership che dal 2015 ci vede al fianco di Cosmetica Italia nel supportare le sue aziende in progetti di internazionalizzazione finanziati da bandi. Con Promos Italia poi stiamo seguendo attualmente un progetto di accompagnamento su marketplace di 10 aziende milanesi della Cosmetica, aprendo e allestendo per loro lo shop online, attivando campagna di web marketing con target Germania e supportandoli nella gestione dei rispettivi back office. La fabbrica della bellezza è una fabbrica in continuo fermento!
La bellezza delle PMI (ovvero, Prodotti Made in Italy)
Tra i progetti più interessanti in ambito cosmeceutico che ha conosciuto le tre anime di MULTI, c’è Terme di Comano. Le nostre strade si sono incrociate con una importante analisi di mercato per impostare al meglio la gamma di prodotti nell'ambito del loro rebranding, seguita dal rinnovo del packaging (design e naming), e oggi continua con l’analisi di mercato internazionale, la stesura del piano strategico di sviluppo triennale e l’azione di sales e export in Italia e in Europa con interessanti risultati e accordi che stanno bollendo in pentola.
Il legame tra bellezza e marketing strategico viene naturale: entrambi sanno dare il meglio di sé quando hanno uno sviluppo continuativo. La beauty routine è come il marketing routine: allargare la propria azione in maniera olistica, senza fermarsi al primo livello, ma aggiungendo nuovi strati e contenuto.
Bellezza inclusiva, bellezza rivoluzionaria?
Il culto dell’estetica segue la cultura della sua epoca. Oggi si parla di bellezza inclusiva, ovvero quella bellezza capace di allargare i canoni estetici tradizionali per includere quanto è tipico, personale, caratteristico del singolo e, perciò, autentico e apprezzabile. Estetica è “sensazione” dopotutto, non ha carattere oggettivo, ma soggettivo. Come soggettivo, seppur all’opposto, è il soddisfacimento su misura del proprio gusto estetico. È quanto sta succedendo con DressX, l’esperimento di e-commerce che vende esclusivamente vestiti e accessori virtuali che non vengono recapitati a casa, ma “photoshoppati addosso” direttamente sulle proprie foto. Sono indumenti che non esistono nel reale, ma frutto del lavoro di designer, per il solo utilizzo virtuale, per accontentare la richiesta di immaginarsi con un vestito esclusivo, indossato invece che posseduto.
Folgorante novità o estrema deriva dell’estetica? Chissà, ma una cosa è chiara: la moda è capace di reinventarsi, mettendo in discussione ciò che sembrava dato per scontato.
Bellezza rivoluzionaria, bellezza interiore?
Anche noi, nella nostra quotidianità, assistiamo in questo periodo dell’anno a piccole grandi rivoluzioni interiori. È il momento in cui si lavora ai calendari per l’anno successivo, da distribuire a clienti e dipendenti a Natale. Ed ecco che uno strumento di comunicazione secondario, trattato spesso come gadget, è capace di mettere in discussione i valori aziendali, o almeno di rielaborarli, prima di riproporli in 12 mesi + copertina. Diventa una preziosa occasione per riscoprirsi, guardarsi dentro (pensando a valori rappresentativi della propria filosofia aziendale), ma anche dietro (ricostruendo la storia delle origini alla ricerca della propria essenza). Da piccole esigenze nascono improvvisamente grandi occasioni, come le interviste ai fondatori “sfuggevoli” di alcune aziende nostre clienti da molto tempo: ne sono usciti curiosi aneddoti e preziose lezioni in grado di stimolare contenuti ben più grandi di quelli per cui le interviste erano state concepite.
Del resto, lo diceva anche Seneca: il presente è brevissimo; il futuro, dubbioso; il passato, certo. Non ci resta che partire dalle solide fondamenta del passato per provare a immaginare il nostro percorso futuro.
Conosci te stesso?
“Conosci te stesso” recitava invece una scritta sul Tempio di Apollo a Delfi (che poi era anche il dio della bellezza, tra le altre qualifiche). Forse il segreto è tutto racchiuso in un'azione semplice e mai banale: porre le giuste domande. Il nostro ruolo analitico e consulenziale sta nella capacità di saper osservare e imparare. È così che si comprendono le aziende nel profondo, le loro esigenze commerciali, di gestione, di comunicazione e, naturalmente, anche di risorse umane.
Sempre più spesso ci capita che, entrando in una azienda, la prima risposta alla domanda “di cosa hai bisogno” sia “di personale capace”. E pur non essendo recruiter, ci rendiamo conto che sì, la nostra conoscenza delle aziende può tornare utile anche in quello.
“Se conosci bene l’azienda per la quale cercare ed entri in sintonia con chi te lo chiede, sai chi cercare” recita la nostra collega HR Manager di MULTI. Conoscere il cliente, il suo approccio, il mercato, il settore e l’attività specifica svolta significa saper individuare anche la persona più adatta da assumere. Non si smette mai di imparare. Questa è la bellezza del nostro lavoro.
Cose che ci sono piaciute
Come si presenta una nuova linea di prodotti al mercato quando la situazione non lo consente? Il brand di abbigliamento Balenciaga ha scelto di presentare al mondo la sua nuova collezione… in una puntata dei Simpson! Tutti i capi sono inseriti nell’episodio speciale attraverso un’intelligente operazione di branded content. Non informa (per quello c’è il sito), ma coinvolge e diventa memorabile. Obiettivo raggiunto! La trovate qui.
È possibile raggiungere un target opposto a quello storicamente ricercato senza venire meno ai propri valori identitari? Bretman Rock è il primo ragazzo gay della storia ad apparire in versione “coniglietto” su una copertina di Playboy. Scelta ampiamente criticata e applaudita che ci insegna però un’importante lezione di marketing: “la rivista per soli uomini”, come recita il sottotitolo della celebre rivista, non cambia. Viene solo reinterpretata per raggiungere un target più inclusivo.
Quanto vale, nella nostra comunicazione, la nicchia più ristretta dei nostri clienti/consumatori? Se l’è chiesto anche il marketing di KitKat: chi mai addenta la tavoletta di cioccolato intera invece di staccarne prima gli stecchi? Qualcuno c’è, e il brand celebra con ironia la sua più piccola nicchia di consumatori, conquistando i social.
E se scoprissimo che i nostri consumatori sono cambiati rispetto a quelli che ci ricordavamo? L’edizione 2021 del Salone del Libro di Torino passerà alla storia per quella che nessuno si aspettava, così ricca di abbracci e sorrisi sotto le mascherine. Fra le sorprese inaspettate raccontate da Nicola La Gioia durante l’evento di chiusura, stupisce in modo positivo il numero di visitatori che per la prima volta sono più giovani, persino giovanissimi, tanto da abbassare in modo sensibile l’età media di chi sa che sfogliare un libro fa poco rumore, ma se lo fanno in centinaia di migliaia allora diventa una grandissima festa.
E a proposito di bellezza… Cosa c’è di più meraviglioso del sorriso di chi incorona il suo sogno d’amore?